

Unicredit ricorre al Tar sul Golden Power
Dal cda via libera alla rinuncia alla condizione su Anima
Per sciogliere le riserve esistenti sulla legittimità del 'golden power' così come applicato in questo caso ai sensi del diritto italiano e dell'Ue, UniCredit presenterà a breve un ricorso al Tar del Lazio e supporterà l'Ue nel suo esame della situazione. Lo si legge in una nota. Indipendentemente dal suo esito, tale ricorso è una linea d'azione prudente per ottenere chiarezza e una valutazione formale indipendente sulla corretta applicazione del golden power al caso specifico, aggiunge la banca spiegando che la sospensione dell'Offerta deliberata da Consob, è "finalizzata a lasciare il tempo necessario per fornire agli investitori di UniCredit e di Bpm informazioni chiare e adeguate, che consentano loro di valutare con cognizione di causa l'offerta, tenendo conto dell'esercizio del "golden power" e delle relative prescrizioni". Il Consiglio di Amministrazione di UniCredit ha approvato la rinuncia alla condizione relativa all'operazione Anima. Unicredit tuttavia evidenzia che "è evidente che l'operazione Anima è stata realizzata a condizioni considerevolmente meno favorevoli di quanto precedentemente ipotizzato". In particolare il gruppo di Piazze Gae Aulenti ricorda che è l'opa da parte di banco Bpm è avvenuta ad "un prezzo di acquisizione più elevato (da 6,2 a 7,0 euro per azione, pari a un aumento del 13%) e senza i previsti benefici sul capitale regolamentare associati al Danish Compromise".
B.Simon--VZ