Covid, Usa verso limitazioni al vaccino negli under-65
Approvazione più difficile per l'utilizzo nella popolazione sana
Gli Stati Uniti sembrano avviarsi a un uso del vaccino anti-Covid più parco, riservandone l'utilizzo prevalentemente ai gruppi a rischio, cioè gli over-65 e le persone con patologie. In un commento pubblicato ieri sul New England Journal of Medicine il commissario della Food and Drug Administration (Fda) Marty Makary e il direttore del Center for Biologics Evaluation and Research dell'Fda, Vinay Prasad, hanno illustrato le nuove modalità di approvazione del vaccino, anticipando che saranno richiesti maggiori test per l'approvazione dei vaccini aggiornati destinati alla popolazione giovane e sana. Pur non negando l'utilità dei vaccini contro Covid-19, i rappresentanti dell'agenzia deputata al controllo sui farmaci in Usa sottolineano che, mentre sono evidenti i benefici dei richiami nella popolazione a rischio, "è incerto il vantaggio della somministrazione ripetuta, in particolare tra le persone a basso rischio che potrebbero aver ricevuto in precedenza dosi multiple di vaccini Covid-19, hanno avuto più infezioni da Covid-19 o entrambe". Da qui la scelta di programmare un percorso a due vie per l'approvazione dei vaccini aggiornati: una semplificata per le popolazioni a rischio e una più rigorosa per la popolazione generale. Nel primo caso sarà sufficiente che il vaccino dimostri di essere in grado di stimolare una risposta immunitaria nell'organismo; nel secondo, l'asticella è più alta e sono richieste sperimentazioni cliniche che dimostrino la capacità del prodotto di ridurre, principalmente, il rischio di malattia sintomatica e solo in seconda battuta quello di Covid grave, ricovero e morte. Secondo gli autori si tratta di una soluzione equilibrata che "bilancia due valori concorrenti": la necessaria tempestività per la popolazione a rischio e la "necessità di prove". Inoltre, anticipando le critiche di chi vede nella nuova strategie la volontà di limitare l'uso dei vaccini anti-Covid, Makary e Prasad rispondono che la gamma di condizioni di rischio è molto vasta: "le stime suggeriscono che da 100 a 200 milioni di americani avranno accesso ai vaccini in questo modo", scrivono.
V.Zimmermann--VZ