L'Italia negli 'Sguardi in Camera' dei filmini amatoriali
Alla Festa del Cinema di Roma la docuserie di Corsi e Simoni
"Sono Milena Vukotic, ho attraversato il '900 proprio come questo cinema in formato ridotto". Così l'attrice, in veste di narratrice, introduce Sguardi in Camera, la serie documentaria di Francesco Corsi e Paolo Simoni, che traccia un ritratto dell'Italia attraverso gli obiettivi delle cineprese amatoriali. Presentato con le prime tre puntate alla Festa del Cinema di Roma e nel 2026 in arrivo su IWonderfull Prime Video Channels, il racconto è ideato e promosso da Fondazione Home Movies - Archivio Nazionale del Film di Famiglia. "Cent'anni fa, nel 1923, la Pathé e la Kodak lanciano sul mercato due nuovi formati cinematografici rivoluzionari, rispettivamente il 9,5mm e il 16mm - hanno spiegato i due autori -. Saranno queste due prime pellicole in "formato ridotto" (rispetto allo standard 35mm) a segnare l'entrata del cinema nell'ambito domestico e la sua presenza al di fuori dai contesti strettamente professionali e industriali. I primi film in formato ridotto con data certa girati in Italia risalgono al 1924". Nella serie, prodotta da Kiné Società Cooperativa - I Wonder Pictures con il contributo di Emilia-Romagna Film Commission - sono proprio di quell'anno alcune delle sequenze d'apertura, con gli invitati a un matrimonio che davanti alla cinepresa non sanno se muoversi o stare fermi. Parte così un viaggio nell'identità dell'Italia che prosegue con decine e decine di sguardi, nelle vite famigliari, nelle vacanze, nei divertimenti delle persone e delle famiglie, mescolate a attimi simbolo che hanno segnato la storia e la vita sociale di questo Paese e non solo. Dagli anni del fascismo alla guerra, dalla ricostruzione al boom economico, dalle contestazioni agli Anni di Piombo fino alla caduta del muro di Berlino. Nei primi tre episodi, l'arco è dagli anni '20 alla liberazione. Si passa, fra gli altri, nel flusso di vite, per i bambini su una giostra alla Fiera di Milano del 1928; in un viaggio sulla funicolare vesuviana nel 1929; nel varo dell'incrociatore Giovanni delle Bande nere negli anni '30; nella fiera di Milano del 1940; in una battaglia a palle di neve tra grandi e piccoli nel primo Natale di guerra. E poi Roma ferita dal bombardamento del 19 luglio 1943; il poeta Attilio Bertolucci che gioca con uno dei figli, il piccolo Bernardo davanti a una cinepresa 7 mm nel 1944; la fucilazione di alcuni gerarchi fascisti e le feste danzanti in un'Italia libera. La conclusione della serie "coincide con il 1989, data di ideale fine della pratica sociale del film amatoriale in pellicola - spiegano gli autori - con l'arrivo del video che ha cambiato, di nuovo, il modo di raccontarsi".
L.Wagner--VZ
