Laser occhi: tre tecniche moderne
La chirurgia refrattiva con laser rappresenta una delle soluzioni più avanzate per correggere difetti visivi come miopia, ipermetropia, astigmatismo e, in alcuni casi, presbiopia. Grazie alle innovazioni tecnologiche, milioni di persone in tutto il mondo hanno detto addio a occhiali e lenti a contatto, migliorando la qualità della loro vita. Questo tipo di intervento, rapido e minimamente invasivo, si basa sull’uso di laser di ultima generazione per rimodellare la cornea, consentendo una messa a fuoco ottimale delle immagini sulla retina. Le tre tecniche principali – PRK, FemtoLasik e ReLEx SMILE – si distinguono per modalità di esecuzione, tempi di recupero e indicazioni specifiche, offrendo soluzioni personalizzate in base alle esigenze del paziente.
La PRK (Photorefractive Keratectomy) è la tecnica pionieristica della chirurgia refrattiva, utilizzata con successo da oltre trent’anni. In questo procedimento, il laser ad eccimeri rimuove lo strato superficiale della cornea (epitelio) per poi rimodellarne la curvatura. La PRK è particolarmente indicata per pazienti con cornee sottili o anomalie corneali, dove altre tecniche potrebbero non essere sicure. L’intervento, eseguito in anestesia locale con collirio, dura pochi minuti per occhio. Dopo l’operazione, viene applicata una lente a contatto terapeutica per favorire la rigenerazione dell’epitelio, un processo che richiede circa 4-6 giorni. Il recupero visivo completo può richiedere da uno a tre mesi, durante i quali il paziente potrebbe avvertire fastidi come bruciore, lacrimazione o sensibilità alla luce. Nonostante i tempi di recupero più lunghi rispetto ad altre tecniche, la PRK rimane una scelta affidabile, soprattutto per chi pratica sport di contatto o ha cornee non idonee ad altre procedure.
La FemtoLasik, evoluzione della tradizionale Lasik, è oggi considerata il gold standard per la correzione dei difetti visivi. Questa tecnica utilizza due laser: un laser a femtosecondi per creare un sottile flap corneale (un lembo di tessuto che viene sollevato) e un laser ad eccimeri per rimodellare la cornea sottostante. Una volta completata la correzione, il flap viene riposizionato senza necessità di suture. La FemtoLasik offre un recupero visivo estremamente rapido: molti pazienti raggiungono una visione chiara già entro 24 ore dall’intervento e possono riprendere le attività quotidiane il giorno successivo. L’intervento è indolore, grazie all’anestesia topica, e il post-operatorio è generalmente confortevole, con sintomi minimi come secchezza oculare o lieve fastidio, risolvibili con colliri. La precisione del laser a femtosecondi riduce i rischi legati alla creazione del flap, rendendo la FemtoLasik una scelta ideale per la maggior parte dei pazienti con miopia, ipermetropia o astigmatismo di grado lieve o moderato.
La ReLEx SMILE (Small Incision Lenticule Extraction) è la tecnica più recente e innovativa, introdotta negli ultimi anni come alternativa meno invasiva. In questo caso, si utilizza esclusivamente un laser a femtosecondi per creare un piccolo lenticolo all’interno della cornea, che viene poi estratto attraverso un’incisione minima di circa 2-4 mm. A differenza della FemtoLasik, non viene creato un flap, riducendo ulteriormente il rischio di complicanze e rendendo l’intervento particolarmente adatto a chi pratica sport estremi o ha uno stile di vita attivo. La SMILE è indicata principalmente per miopia e astigmatismo miopico, con risultati eccellenti in termini di precisione e stabilità visiva. Il recupero è rapido, con una stabilizzazione della vista entro pochi giorni, e i pazienti riferiscono un disagio post-operatorio minimo. Tuttavia, essendo una tecnica più recente, il numero di casi trattati è inferiore rispetto a PRK e FemtoLasik, e la sua applicazione è limitata a specifici difetti visivi.
Tutte e tre le tecniche sono sicure ed efficaci, ma la scelta dipende da fattori come lo spessore e la curvatura della cornea, l’entità del difetto visivo e lo stile di vita del paziente. Prima dell’intervento, è fondamentale sottoporsi a un check-up refrattivo completo, che include esami come la topografia corneale, la pachimetria e l’OCT, per valutare l’idoneità del paziente ed escludere patologie come glaucoma, cheratocono o sindrome dell’occhio secco. L’intervento viene eseguito in regime ambulatoriale, con una durata complessiva di circa 10-15 minuti per entrambi gli occhi. I rischi, sebbene rari, includono secchezza oculare, sensibilità alla luce o, in casi eccezionali, infezioni, che possono essere prevenute con un’igiene rigorosa e l’uso di colliri antibiotici.
I costi variano in base alla tecnica: la PRK si aggira tra 1.600 e 1.725 euro per occhio, la FemtoLasik intorno ai 1.900 euro, mentre la SMILE può essere leggermente più costosa a causa della sua tecnologia avanzata. Questi prezzi spesso includono i controlli post-operatori per il primo mese. In Italia, la chirurgia refrattiva non è più coperta dal Servizio Sanitario Nazionale, ma alcune cliniche offrono opzioni di finanziamento per dilazionare la spesa.
La chirurgia refrattiva ha rivoluzionato l’oftalmologia, offrendo una correzione permanente dei difetti visivi con un impatto minimo sulla vita quotidiana. Grazie a tecnologie sempre più precise e a chirurghi altamente specializzati, i pazienti possono ottenere una visione ottimale in totale sicurezza. Tuttavia, è essenziale affidarsi a centri all’avanguardia e sottoporsi a una valutazione approfondita per garantire il miglior risultato possibile.

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